Un attimo in cui urlerei tutta la mia frustrazione.
Faccio scroll su un social e mi imbatto in un articolo in cui si parla di una donna. Una con le palle che a 41 anni è un importantissimo chirurgo alla Meredith Grey, con tanto di premi e riconoscimenti. Ma non è solo questo. Perchè per tanto tempo ci hanno detto che si doveva scegliere la carriera o la famiglia. E invece no, lei ha due bellissimi e biondissimi bambini.
Leggo l'articolo, provo dapprima ammirazione e poi inizio a sentire uno strano disagio, un pizzico d'invidia perchè io, di me, non sono mai contenta.
Ho un lavoro che amo ma dove devo inseguire quelli che sono i clienti, soprattutto in alcuni periodi come questo dove devo convincerli che venire verso di me è la scelta giusta. Se potessi schioccare le dita e cambiare vita io lo farei.
Mi sento frustata perchè non sono stata mai decisa. Ho cambiato 3 licei e arrivata all'università, entro in quella che era la mia seconda scelta. Vengo scartata ai test d'ingresso della mia facoltà preferita e allora mollo. Non mi laureo, non mi interessa marketing, dove mi ero immatricolata solo per fare compagnia ad un'amica.
Nel frattempo continuo con il mio piano B e apro la mia scuola di danza. Ci vuole competenza per mandarla avanti e questo lo riconosco. sono brava in quello che faccio ma per me non è mai abbastanza.
Creo la mia bellissima famiglia e da allora sono passati 8 anni. 8 anni in cui un giorno si e uno no rimpiango di non essermi laureata. Rimpiango non aver mai avuto le idee chiare e non averle tutt'ora. Un giorno vorrei fare la psicoterapeuta, un'altro il chirurgo, l'altro ancora l'insegnante a scuola.
Avevo 24 anni, oggi sono 32 e mi sento vecchia, con ancora un porticina aperta. Su cosa non lo so. Avrei voluto fare qualcosa di grande, ma sono qui, intrappolata nella mia mediocrità.
Vado a lavare i piatti.
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